Audre Lorde Sorella Outsider Giovedi 9 Febbraio Gabrio Torino
con Filo Sottile, Grace Fainelli, Hanay Raja
Audre Lorde Sorella Outsider. Scritti politici. Questa raccolta di quindici saggi scritti tra il 1976 e il 1984 è considerata un classico del pensiero femminista contemporaneo. Sorella Outsider esplora l’evoluzione intellettuale di Audre Lorde toccando in modo intersezionale i temi dell’oppressione di classe, genere e razza. In questi scritti politici troverete i suoi più celebri e incendiari discorsi come: Gli strumenti del padrone non smantelleranno mai la casa del padrone; La poesia non è un lusso; Usi dell’erotico: l’erotico come potere; Gli usi della rabbia: le donne rispondono al razzismo. Tematiche che, sottolinea Lorde, è necessario passare alle prossime generazioni di femministe.
Audre Lorde (1934-1992) è stata una poeta e scrittrice statunitense. Autrice militante e lesbica, ha segnato la sua epoca influenzando l’azione politica delle femministe Nere, del movimento queer e rivoluzionario, non solo negli Stati Uniti, ma in tutto il mondo. Lorde ha saputo travalicare e ampliare il pensiero femminista diventando una figura di dimensioni leggendarie. Tra le sue opere tradotte in italiano ricordiamo Zami (2014) e D’amore e di lotta (2018)
Audre Lorde Sorella Outsider:
“Quelle di noi che sono al di fuori di ciò che questa società definisce donne accettabili; quelle di noi che sono state forgiate nei crogioli della differenza – quelle di noi che sono povere, che sono lesbiche, che sono Nere, che sono anziane – sanno che la sopravvivenza non è un’abilità accademica. Significa imparare a resistere da sole, a essere sgradite e a volte insultate, e a fare causa comune con le altre che sono al di fuori delle strutture, allo scopo di definire e ricercare un mondo nel quale tutte noi possiamo vivere al meglio. Significa imparare a prendere le nostre differenze e farne dei punti di forza. Perché gli strumenti del padrone non smantelleranno mai la casa del padrone. Ci possono permettere di batterlo temporaneamente al suo stesso gioco, ma non ci metteranno mai in condizione di attuare un vero cambiamento. E questo fatto è una minaccia soltanto per quelle donne che ancora definiscono la casa del padrone come la loro unica fonte di sostegno.”
“I padri bianchi ci hanno detto: penso, quindi sono. La madre Nera dentro ognuna di noi – la poetessa – sussurra nei nostri sogni: sento, quindi posso essere libera. La poesia conia il linguaggio per esprimere e trasportare questa richiesta rivoluzionaria, la realizzazione di quella libertà.”