HOW TO DECOLONIZE CONTEMPORARY DANCE
Simposi – performance – pratiche – bit
a cura di Maria Paola Zedda, Francesca Marconi, Barbara Stimoli
con la moderazione dei dibattiti di Gruppo di ricerca Ippolita
How to Decolonize Contemporary Dance è un simposio performativo, un percorso maculato, una non scuola, un laboratorio orizzontale in cui far convergere e condividere pratiche e teorie sul tema del corpo nella contemporaneità, sui contenuti e sulle estetiche che veicola, e su come queste si rifrangono sulle forme artistiche del presente, con un focus particolare sulla danza e sulla performance.
Il progetto è immaginato come un’onda, un flusso di due giorni in cui attraversare nella complessità dello spazio pubblico incontri, lecture, performance, momenti di sharing training, improvvisazioni, dialoghi, statement, momenti poetici, djset, ripensando la formazione, le forme con cui è trasmessa, le comunità cui si rivolge, e le poetiche e politiche che determina e riproduce.
𝗣𝗥𝗢𝗚𝗥𝗔𝗠𝗠𝗔 𝟮𝟯 𝗦𝗘𝗧𝗧𝗘𝗠𝗕𝗥𝗘
> Ore 10.30 – 13.30 | Parco Trotter
Decolonial kit – teorie e pratiche di dis-assemblaggio: il laboratorio
di e con Rachele Borghi – Rahel Sereke
Un laboratorio per orientarsi dentro la colonialità, per capire dove si annida, come si produce e riproduce nel quotidiano e come ognunə di noi ne ha interiorizzato alcuni aspetti.
Diversi sono i posizionamenti e nessunə può considerarsi completamente al di fuori di dinamiche di colonialità subite, prodotte o entrambe le cose, ma…
Se la colonialità la riconosci allora la eviti (o almeno puoi cercare di farlo).
> Ore 13.30 – 15 | Parco Trotter
Pranzo
> Ore 15 – 15.30 | Parco Trotter
Introduzione e apertura lavori
> Ore 15.30 – 16.30 | Parco Trotter
Decolonialità – performance – danza contemporanea
Dialoghi
con Anna Serlenga – Ornella D’Agostino -Valerie Tameu – Sharon Mercado Nogales
> Ore 16.30 – 17.30 | Parco Trotter
Fireworks, two streets over III
Pratica
di Valerie Tameu
“Fireworks, two streets over III“, è un workshop che si sviluppa a partire dalla riflessione sull’importanza dell’autoaffermazione di specifiche identità diasporiche attraverso la pratica performativa e sul modo in cui queste ultime diventano testimonianze di appartenenza e fenomeni di resistenza (ed esistenza).
> Ore 17.30- 18.30 | Parco Trotter
Decolonialità Queer
Dialoghi
con Rachele Borghi – Sonia Garcia – Liryc Dela Cruz, Grace Fainelli, Ken Jii Ben Jii
> Ore 18.30 19.00 | Parco Trotter
ACTIVATE YOUR CUNT
Pratica
training di voguing a cura di Ken Jii Ben Jii
> Ore 19.00 – 20.00 | Parco Trotter
Decolonial kit – teorie e pratiche di dis-assemblaggio: la performance
Performance
di Rachele Borghi – Rahel Sereke
Una performance per riflettere sul privilegio, coscientizzare, capire collettivamente dove sei, da dove parti, come ti situi nel sistema-mondo, nel sistema di dominazione bianco occidentalonormato, capire che quando il privilegio ce l’hai, puoi non agirlo, anzi, lo puoi usare ribaltato: mobilitarlo come strumento di resistenza e di sovversione all’interno del sistema dominante. Lavorare sui privilegi e sul potere che essi conferiscono significa essere cosciente che se, come scriveva Audre Lorde, “non puoi distruggere la casa del padrone con gli strumenti del padrone”, significa forse anche pensare che se riesci ad accedere alla sua cassetta degli attrezzi, glieli puoi tirare in faccia. Condizioni necessarie: metterti in gioco tu, esplicitare da dove parli, capire dove sei e parlare di te.
> Ore 20.00 | Parco Trotter
dj set: Sayri – acideyes e amazon
selecta musicale aperitivo
> Ore 21.00 – 21.50 | Parco Trotter
Recuerdos del presente
Performance
Sayri presenta / di Sharon Mercado Nogales
L’assolo Recuerdos del Presente incarna il ritmo della cumbia e le sue tonalità che evocano nostalgia durante la celebrazione. Nel pezzo ritrova tracce di feste familiari, ebbrezze condivise, battiti di piedi, nostalgia e ridefinizione del sociale attraverso il simbolico.
Recuerdos del Presente è una vera e propria esperienza di festa, centrata sulla contraddizione – opposizione: tristezza/felicità, solitudine/compagnia.
> Ore 22.00 – 23.00 | Parco Trotter
Dj set mestiza Sayri: amazon e acideyes
dancefloor
𝗣𝗥𝗢𝗚𝗥𝗔𝗠𝗠𝗔 𝟮𝟰 𝗦𝗘𝗧𝗧𝗘𝗠𝗕𝗥𝗘
> Ore 11.00 | Parco Trotter – Piscina
Technocumbia
Pratica
Sayri presenta / di Sharon Mercado Nogales
TECHNOCUMBIA è una pratica di danza, ispirata al contest di danza degli anni ’90 Sábados Populares, in Bolivia, al ritmo della Techno e Cumbia. Questa pratica combina i movimenti dell’Alta Energia e gli euroclassici degli anni ’80 migrati in Sud America con movimenti della cumbia andina.
> Ore 12 | Parco Trotter – Piscina
A Magical Ritual for a Journey into our subconscious mind
Pratica
di Ambrita Sunshine
Un rituale magico per un viaggio nel nostro subconscio.
Lo scopo di questa esperienza che condurremo insieme è quello di elaborare un rito di passaggio attraverso il nostro corpo e le nostre emozioni.
> Ore 13 | Parco Trotter – Piscina
Pranzo
> Ore 14.30 – 16 | Parco Trotter – Piscina
Decolonialità, archivi e rituali di cura
Dialoghi
con Stefano Tomassini – Giovanfrancesco Giannini – Liryc Dela Cruz – Ambrita Sunshine – Maria Paola Zedda
> Ore 16 – 16.30 | Parco Trotter – Piscina
The Act of Remembrance is Not Nostalgia
Pratica
di Liryc Dela Cruz
Visitando gli archivi coloniali per ricordare e onorare le persone che hanno sofferto il male e le atrocità della colonizzazione, da quale punto di vista guardiamo? Come le nostre riflessioni influenzano il nostro modo di immaginare e realizzare strumenti per decolonizzazione? Come possiamo evitare il veleno del senso di colpa e nostalgia? Nelle opere ibride di Liryc Dela Cruz, un’intersezione di cinema e performance, riflette e si interroga su come possiamo creare strumenti decoloniali attraverso le comunità.
> Ore 16.30 – 17.30 | Parco Trotter – Piscina
Disidentificazioni
Dialoghi
con Lucrezia Cippitelli, Ippolita
> Ore 17.30 – 18 | Parco Trotter – Piscina
Urban dance| Krump | Breakdance
Pratica
con All You Can Beat
> Ore 18 | Parco Trotter – Piscina
Le Classique c’est chic
Classe aperta
di Anna Basti
Cosa succede se alla danza classica togliamo il bianco, le sbarre, gli inchini, gli specchi, le punte, il legno, i repertori, i sorrisi forzati?
Cosa succede se la riversiamo negli spazi della città? Se ne facciamo strumento per tutti i corpi possibili ed immaginabili?
L’idea è quella di muoverci dentro il paesaggio urbano mantenendo la struttura di una tipica lezione di danza classica, sbarra e centro, declinata però nell’arredo e negli spazi della città. Proveremo a ripensare la città stessa come a un enorme spazio di attraversamento per diagonali e manège.
Non sbarre ma muretti. Non punte ma scarpe comode.
La tecnica classica come strumento di comprensione del corpo, a disposizione di tutte e tutti, svincolato da criteri esclusivi di accessibilità.
> Ore 20.30 | CSOA Leoncavallo
cena – djset e festa finale
𝘐𝘯𝘨𝘳𝘦𝘴𝘴𝘰 𝘭𝘪𝘣𝘦𝘳𝘰