Porto Burci, Vicenza, Giovedì 9 Maggio 2019, ore 21.00
Serata di introduzione al percorso di Autodifesa Digitale a cura del Gruppo Ippolita. Durante l’incontro verrà presentato il libro Tecnologie del Dominio. Lessico minimo di Autodifesa Digitale.
Autodifesa Digitale e Tecnologie del Dominio gamificazione
Saper ragionare in maniera critica, ponderare e valutare prima di agire è più importante di saper smanettare. Nessuno, o quasi, ha ricevuto una formazione specifica su social, smartphone e via dicendo, tutti possono diventare abili a usare questi strumenti: bisogna però capire cosa fare di queste abilità e come vogliamo acquisirle. Vogliamo seguire le procedure delle interfacce scritte per noi in maniera da farci reagire a stimoli prefabbricati? Questa è la via dell’automatizzazione, della gamificazione, della delega totale alle macchine, della tecnocrazia. Vogliamo davvero vivere in un mondo in cui le “nuove tecnologie” ci offrono la possibilità di non dover scegliere nulla, perché scelgono loro al posto nostro liberandoci dal fardello della scelta? Oppure vogliamo costruire relazioni basate sulla curiosità e il piacere di scoprire insieme alle macchine e ai dispositivi? Questa è la via dell’autodifesa digitale e della pedagogia hacker. Non siamo obbligati ad arrenderci al “progresso” deciso dalle megamacchine, non è inevitabile, dipende da noi.
Il percorso di “Autodifesa Digitale e Tecnologie del Dominio gamificazione” si strutturerà in quattro incontri durante i quali verranno proposti workshop, lezioni partecipate, dibattiti, mettendo al centro della riflessione l’insieme di relazioni che instauriamo con e all’interno dei dispositivi digitali. A partire dal manuale Tecnologie del Dominio. Lessico minimo di Autodifesa Digitale verrà proposta una decostruzione critica degli ambienti digitali commerciali (Facebook, Instagram, Twitter, WhatsApp, ecc.), facendo emergere le ideologie inscritte nelle loro interfacce attraverso l’analisi di termini come profiling, big data, privacy, trasparenza radicale, gamification e altre ancora. Una volta terminata la parte di decostruzione, si proporrà la costruzione di un’ecologia digitale condivisa, partendo dal grado zero di autodifesa – tutelare la propria privacy online – fino ad arrivare ad immaginari in cui dispositivi digitali come uno smartphone possano essere dei veri e propri soggetti e non solo oggetti della relazione.