Hacking del Sé

Hacking del sé disertare il capitalismo del controllo, edizione AgenziaX, presentazione del volume Martedi 21 Gennaio libreria Anarres Milano

La mente è coestensiva al corpo, il corpo è coestensivo alla mente; anche nell’esperienza digitale.
Hacking del sé è una locuzione che abbiamo inventato per contrapporci in modo radicale alla manipolazione dell’unità mente-corpo che viene chiamata self branding o anche quantified self.
Entrambe queste “tecnologie del sé” si propongono di “potenziarci” in senso abilista attraverso gli strumenti della biometria come gli smart watch e della gamificazione, una forma di addestramento procedurale basata sulla delega delle fonti di piacere.
Al potenziamento però preferiamo l’impoteramento e la misurazione sistematica dell’ego la lasciamo al patriarcato.
Vogliamo manipolare i nostri corpi secondo i nostri desideri, non secondo le volontà imposte “gentilmente” del Capitalismo del Controllo.
Rifiutiamo di assoggettarci alla tecnologia della razionalità strumentale e del pensiero calcolante. Facciamo dunque un hacking delle nostre vite: trasformiamo la produttività funzionale in ozio creativo.
Hacking del sé significa metamorfosi transindividuale, perché siamo consapevoli che mentre modifichiamo noi stess, modifichiamo il mondo intorno a noi.

L’hacking del sé è un esercizio di cura per disinnescare le norme inscritte nei nostri corpi dal capitalismo del controllo. Per annullarne la forza, per creare attrito nei suoi automatismi, per riappropriarci dei nostri modi di sentire e sentirci. Amare il nostro corpo digitale ci permette di immaginare una relazione con le tecnologie basata sulla reciprocità e non su dipendenza e sfruttamento.

Emanciparci dalle grandi corporation significa fare un passo di consapevolezza e di responsabilità tecnica, etica ed ecologica. L’hacking del sé è tanto individuale quanto sociale perché solo partendo dalla propria esperienza situata è possibile aprire il percorso a una coscientizzazione collettiva.

Il libro testimonia il percorso compiuto dal gruppo di ricerca Ippolita negli ultimi cinque anni, un periodo di fitto confronto intersezionale con i movimenti femministi, queer, decoloniali, antispecisti, senza i quali non è possibile decostruire radicalmente le dinamiche di dominio delle tecnologie del controllo. Il volume raccoglie una selezione di scritti che indicano le principali tappe di questo itinerario.

Il testo esce con Agenzia X con l’obiettivo di alimentare il dibattito sulle tecnologie del capitalismo della sorveglianza in ambiti – non solo – di movimento.

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