bell hooks a Radiosonar
da Insegnare a Trasgredire di bell hooks, Meltemi editore, collaba Culture radicali
Non ho mai dimenticato il giorno in cui uno studente è entrato in classe e mi ha detto: “Seguiamo il suo corso. Impariamo a guardare il mondo da un punto di vista critico, che prende in considerazione razza, sesso e classe. E non riusciamo più a goderci la vita”.
Scrutando la classe, indipendentemente da razza, preferenze sessuali ed etnia, ho visto molti studenti annuire con la testa. E per la prima volta ho compreso che rinunciare ai vecchi modi di pensare e di conoscere, così come apprendere nuovi approcci può implicare, e di solito implica, un certo grado di sofferenza. Rispetto quel dolore. E ora quando insegno lo riconosco, vale a dire, insegno a cambiare paradigmi e parlo del disagio che ciò può causare. Agli studenti bianchi che imparano a pensare in modo più critico alle questioni relative a razza e razzismo, può capitare di tornare a casa per le vacanze e vedere improvvisamente i propri genitori sotto una luce diversa. Ne riconoscono il pensiero reazionario, il razzismo e così via, e può ferirli scoprire che nuovi modi di conoscere possano creare alienazione dove non ce n’era. Spesso, quando gli studenti tornano dalle vacanze, chiedo loro di condividere con noi in che modo ciò che hanno scoperto e su cui hanno riflettuto in classe abbia influito sulla loro esperienza all’esterno. Questa pratica offre loro l’opportunità di rendersi conto che le esperienze difficili sono molto comuni, e di integrare teoria e pratica, modi di conoscere e abitudini consolidate. Ci interroghiamo sulle abitudini consolidate così come sulle idee, e attraverso questo processo costruiamo una comunità.