Autodifesa digitale e hacking del sé:
oltre l’industrializzazione delle soggettività
venerdì 6 marzo 2020, h 18.00, Spazio Antifascista, Nuoro.
La capacità critica è più importante dell’efficienza performativa. Nessuno, o quasi, ha ricevuto una formazione specifica su social o smartphone, eppure tutti possono diventare abili a usare questi strumenti, anche bambini molto piccoli. Come è possibile? Siamo tutti geni o forse le procedure delle interfacce sono progettate per farci reagire a stimoli preimpostati? Questa è la via dell’automatizzazione, della gamificazione, della delega totale alle macchine, della tecnocrazia. Vogliamo davvero vivere in un mondo in cui le “nuove tecnologie” ci offrono la possibilità di non dover scegliere nulla, perché scelgono loro al posto nostro liberandoci dal fardello della scelta? Oppure vogliamo costruire relazioni basate sulla curiosità e il piacere di scoprire insieme alle macchine e ai dispositivi? Questa è la via dell’autodifesa digitale e della pedagogia hacker. Non siamo obbligati ad arrenderci al “progresso” deciso dalle macchine, non è inevitabile, dipende da noi.