Presentazione di Gloria Anzaldua Luce Nell’oscurità /Luz en lo oscuro
Giovedi 30 Marzo h 18.00 al CSA Pacì Paciana di Bergamo
Gloria Anzaldua, Luce nell’oscurità. Il margine e la frontiera sono i luoghi in cui la scrittura manifesta tutta la sua potenza come pratica artistica spirituale e politica. Un incontro dedicato a Gloria E. Anzaldúa – scrittrice, poeta, teorica femminista-queer, chicana texana, patlache (parola nahuatl per lesbica) – a partire dal libro “Luce nell’oscurità” Meltemi editore
Con COLLETTIVA RIOT e gruppo Ippolita
Gloria Anzaldua Luce nell’oscurità rappresenta il culmine del pensiero filosofico maturato da Gloria E. Anzaldúa. L’autrice valorizza forme e modalità subalterne di essere, sapere e creare, che sono state marginalizzate dal pensiero occidentale, e teorizza il suo processo di scrittura come una pratica artistica, spirituale e politica pienamente incarnata. In questo volume Anzaldúa intreccia gli elementi che danno corpo alla sua particolare forma di attivismo spirituale. Mutuando dalla tradizione tolteca e del Messico contemporaneo ci conduce sulla via di guarigione dello sciamanesimo nepantlero, una terra di mezzo dove politiche sociali e biografie individuali si incontrano alla frontera per negoziare nuove forme di concepire il mondo, fuori da ogni dualismo e dominio patriarcale.
Gloria E. Anzaldúa (1942-2004), “scrittrice, poeta, teorica femminista-queer, chicana texana, patlache (parola nahuatl per lesbica)”: questa la descrizione che l’autrice dava di sé stessa. Una mestiza e una nepantlera, cioè un’attivista spirituale che attraversa il mondo di mezzo (il nepantla) per condurci a un nuovo conocimiento in grado di guarire le ferite intellettuali, ideologiche e spirituali. Anzaldúa ha giocato un ruolo importante nel ridefinire le identità queer, femministe e chicane e nello sviluppo dei movimenti per la giustizia sociale.
Luce nell’oscurità di Gloria Anzaldúa, scrittrice e teorica femminista queer, fa parte di quei rari libri che sanno cogliere la luce dentro l’oscurità. Lo fa affiancando concetti lontani tra loro, identità e spiritualità. L’autrice ricorda che l’identità è un processo in continuo divenire, dipendente dalla vita di ogni giorno – ciò che siamo e stiamo divenendo – e da una qualche categoria (linguistica, logica…) di riferimento a cui l’associamo: per questo abbiamo bisogno di andare oltre ogni binarismo e di imparare a vivere nelle terre di mezzo, per quanto questo sia spesso molto complicato. La spiritualità di Anzaldúa si presenta invece come consapevolezza, che prende il via dall’ascolto del corpo, della profonda interdipendenza di ogni cosa, una sorta di spiritualità queer. Identità e spiritualità con cui riscrivere, qui e adesso, la realtà
Federico Battistutta