Rachele Borghi legge un estratto dal libro di Ippolita Anime Elettriche, Jaca book 2016
Rachele Borghi è professora di Geografia all’Università Sorbona di Parigi, geografa queer, pornosecchiona transfemminista. Il suo lavoro s’incentra sulla decostruzione delle norme dominanti che si materializzano nei luoghi e sulla contaminazione degli spazi attraverso i corpi dissidenti e militanti. Rachele Borghi è autrice del volume Decolonialità e privilegio. Pratiche femministe e critica al sistema-mondo pubblicato nel 2020 da Meltemi Editore – collana Culture Radicali
Borghi legge Anime Elettriche:
“la pornografia afferisce al mondo della vista, ma si tratta di un occhio tattile, un occhio aptico, che concretamente «tocca» corde sensibili; in questo senso pornografia «tradizionale» e pornografia emotiva si muovono nello stesso territorio. per toccare, l’occhio ha bisogno di portare allo scoperto, di muoversi in un territorio chiaro, trasparente, privo di zone d’ombra.
Occorre dunque un’architettura che aiuti a mettere in rilievo e sia anche porosa, in grado di assorbire la luce e sensibile alle emozioni. nei social network il framework, la matrice di lavoro condivisa, è in grado di far reagire il corpo psichico come se fosse un corpo fisico. rende cioè palese l’unità psico-somatica dell’individuo. il corpo digitale, il profilo che utilizziamo quando siamo logati sulla piattaforma, è in grado di reagire trasduttivamente sia come sensazione (fisica) che come percezione (elaborazione psichica di senso): il like ricevuto va a toccare (come una carezza) e a significare (come un complimento)” Anime elettriche p15