Simone Browne, Materie oscure presentazione al Museo della Scienza e della Tecnica
ore 21-22, Sala Conte Biancamano Museo della Scienza di Milano
A partire da “Materie oscure/Dark Matters” di Simone Browne, discutiamo di tecnologie e pratiche di sorveglianza contemporanee, come biometria e bias algoritmici, che vedono la loro origine nella lunga storia di discriminazioni razziali attivate per controllare la vita e il corpo delle persone nere schiavizzate.
Gruppo di ricerca Ippolita
Angelica Pesarini, Università di Toronto, Canada (in collegamento)
Modera: Cristina Tagliabue, La Svolta
In Materie oscure /Dark Matters Simone Browne traccia una genealogia delle tecnologie e delle pratiche di sorveglianza contemporanee, mostrando come queste derivino da una lunga storia di discriminazioni razziali perpetuate dagli oppressori bianchi per controllare la vita e il corpo delle persone nere schiavizzate.
Le fonti prese in esame sono molteplici: dal progetto della nave negriera Brookes al Panopticon di Jeremy Bentham, fino alla biometria e ai bias algoritmici delle piattaforme digitali. L’analisi che ne risulta mette in relazione gli studi sulla sorveglianza con i documenti presenti negli archivi della tratta atlantica degli schiavi, strutturandosi grazie alle voci critiche del femminismo nero, della sociologia e dei Cultural Studies.
La sorveglianza è una pratica discorsiva e materiale – sostiene Browne – che reifica i margini, i confini e i corpi lungo le linee della razza. La sorveglianza della nerezza è stata e continua a essere una norma sociale e politica da contrastare.
Simone Browne si occupa di diaspora nera, media digitali e sorveglianza presso il Dipartimento di Studi Africani e della Diaspora Africana dell’Università del Texas, dove insegna Black Studies. Fa parte del collettivo cyber-femminista “Deep Lab” ed è direttrice di ricerca del “Critical Surveillance Inquiry”, un gruppo di lavoro che prende in esame le implicazioni sociali ed etiche delle tecnologie di sorveglianza, con particolare attenzione agli algoritmi e all’equità tecnologica, per comprendere meglio lo sviluppo e l’impatto dell’Intelligenza Artificiale.
Materie oscure/Dark Matters è il suo primo libro, più volte premiato per lo sguardo con il quale esamina e mette in relazione la sorveglianza digitale, la schiavitù transatlantica e le tecnologie biometriche.
Traduzione di Ippolita, gruppo di ricerca indipendente che si occupa di cultura digitale, critica della rete e tecnopolitica. Autore collettivo di numerosi libri, tra cui Anime elettriche (2016), Tecnologie del dominio (2017) ed Etica hacker e anarco-capitalismo (2019).