La Mostruosa Sabba
Transfemminista Queer Antispecista
Tecnologia Animali Natura Incontro
Venaus (Valsusa), 21/22/23 giugno 2019 Programma e Iscrizioni
Domenica 23 Giugno
Tecnologie, animali, natura. Una chiacchierata
È possibile parlare di “natura” senza sacralizzarla?
Come parlare di tecnologia, o meglio di tecnologie, senza cedere alla contrapposizione fra tecnofobia e tecnoentusiasmo?
La tecnologia è neutra?
Una chiacchierata senza nessun espert* con l’aiuto del Collettivo Ippolita e Marco Reggio
Tecnologia Animali Natura Incontro
Lo spettacolo della specie umana che diventa merce.
Questa persistenza nel mostrarsi dipende dal fatto che non possiamo fare a meno di un’autopresentazione e ciò non è semplificabile né riducibile a una qualsiasi singola funzione, sessuale, economica, sociale che sia. Alcuni etologi sostengono che, come avviene per il canto degli uccelli, ciascuna specie metta in mostra il proprio stile per nessun altro scopo che non sia il manifestarsi, ossia per manifestare la propria capacità e, forse, per il proprio piacere. Inoltre il termine specie, elemento base della classificazione animale o vegetale, viene dal latino species che significa parvenza, aspetto, visione. La sua radice è condivisa con i termini speculum, specchio e spectaculum, spettacolo. Mostrarsi e appartenere a una specie sono dunque strettamente legati. Agamben ci ricorda a tale proposito che “La specie di ciascuna cosa è la sua visibilità. Speciale è l’essere che coincide col suo rendersi visibile, con la propria rivelazione”[5]. Una persona speciale non è qualcuno che si distingua per la sua diversità, ma quella che è più aderente alla specie. In questo frangente i media commerciali hanno almeno tre meccanismi di cattura della specificità. Il primo è dato dall’ambiente, che induce quasi al parossismo la capacità dei viventi di mostrare la propria metamorfosi. Il secondo è il dispositivo normante, che stabilisce i modi in cui è lecito mostrarsi e mutare. Il dispositivo si estrinseca in regole tecniche da osservare per attenersi al codice etico della piattaforma: per esempio sono vietati script che aggirino o modifichino il sistema o immagini di nudo esplicito. Il terzo impianto è quello invisibile: la profilazione dei soggetti e delle relazioni in linguaggi logici sui quali sia possibile stabilire rapporti matematici. Il metamorfismo è libero fintanto che non metta in discussione alcuna di queste operazioni, pena: la sospensione dell’account. Parafrasando Debord, alla luce del web 2.0 possiamo dire che lo spettacolo della specie umana è divenuto merce.
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