Trincerate nella carne. Presentazione al Forte Prenestino, 4 Luglio
Presentazione del volume di Lucía Egaña Rojas Trincerate nella carne. Letture intorno alle pratiche della postpornografia
Con la partecipazione di:
Helena Falabino, curatrice e traduttrice del volume
Nikky, attivista e artista
Maya Checchi, autrice e editrice indipendente
Ippolita, collettivo editoriale
Trincerate nella carne. Il saggio traccia la storia del postporno a Barcellona, epicentro europeo di un fenomeno che ha coinvolto alcune frange del femminismo delle ultime generazioni. In aperta polemica con la normatività dalla pornografia commerciale, il postporno usa la sua carica politica per occupare lo spazio pubblico rendendo visibili corpi e pratiche sessuali marginalizzate dal perbenismo della società civile.
L’esperienza personale dell’autrice permette di superare la dicotomia fra attivismo e accademia: quello di Egaña Rojas è il racconto di un dis-apprendimento che evidenzia le dinamiche affettive, creative e fallimentari del postporno come forme di resistenza all’assimilazione del capitalismo patriarcale bianco. La sua identità di cilena migrante fa emergere le contraddizioni fra Nord e Sud, mostrando come parole e mitologie politiche mutuate dalle lotte statunitensi risultino improprie nel contesto europeo e completamente fuori luogo nei territori coloniali latinoamericani.
In chiusura, la pornoattivista Slavina e l’attivista transfemminista Rachele Borghi ci parlano della contaminazione avvenuta sulla scena italiana.
Lucía Egaña Rojas autrice di Trincerate nella carne è un’attivista, artista, curatrice e saggista cilena, ha studiato Belle Arti e ha un dottorato in Comunicazione audiovisiva. Scrive e ricerca nell’ambito del transfemminismo, della postpornografia, della tecnologia e della pedagogia informale. È autrice del documentario Mi sexualidad es una creación artística (2011). Ha fatto parte dell’organizzazione Muestra Marrana, festival internazionale itinerante sulla postpornografia e sulle rappresentazioni radicali del sesso.
A cura di Helena Falabino, artista visiva italo-argentina. Ha studiato fotografia a Berlino e semiotica a Bologna, dove al momento collabora con diverse realtà indipendenti del panorama artistico e culturale.
Traduzione di Helena Falabino e Ippolita, gruppo di ricerca indipendente che si occupa di filosofia e critica della tecnologia, editoria e formazione, con un taglio femminista e libertario. Per Meltemi ha pubblicato Tecnologie del dominio (2017).